Regione

Incidenti stradali in lieve calo in Italia, FVG in controtendenza

di Redazione web

Nella prima metà del 2025 in Italia si sono registrati 82.344 incidenti stradali con lesioni a persone, un dato in lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2024 (83.385). Secondo le stime preliminari ACI-ISTAT, i decessi scendono da 1.406 a 1.310 (-6,8%) e i feriti da 112.428 a 111.090 (-1,2%). Ogni giorno si contano in media 455 incidenti, 614 feriti e oltre sette vittime. Crescono però gli incidenti sulle autostrade (+4,4%), mentre diminuiscono in ambito urbano (-8,4%) ed extraurbano (-7,1%).
Il Rapporto ASAPS segnala 383 pedoni uccisi nei primi undici mesi del 2025 (233 uomini, 150 donne), in lieve calo rispetto ai 421 dell’anno precedente. Ben 166 decessi sono avvenuti sulle strisce pedonali. Oltre metà delle vittime aveva più di 65 anni. Lombardia (59 morti) e Lazio (56) sono le regioni più colpite. In 32 casi l’investitore è fuggito.
Nonostante i dati in lieve calo nel 2025, il quadro nazionale rimane comunque critico: con 3.030 morti registrati nel 2024, l’Italia resta fra i Paesi europei con gli indici di mortalità più alti, al 19° posto su 27 per riduzione dei decessi nell’ultimo decennio. Distrazione, mancato rispetto della precedenza e velocità eccessiva restano le principali cause, pari al 37,8% dei casi.
Purtroppo, il Friuli Venezia Giulia va in controtendenza: più incidenti, più feriti e più vittime. A differenza della media italiana, in Regione si registra un peggioramento. Nel 2024 ACI-ISTAT rilevano 3.228 incidenti, 73 vittime e 4.275 feriti: circa 9 incidenti e 12 feriti ogni giorno. Numeri tutti in aumento rispetto al 2023, quando gli incidenti erano sotto quota 3.000 e le vittime attorno a 60.
Il FVG, pur essendo una piccola regione, presenta una probabilità di rimanere uccisi o feriti più alta che in grandi realtà come Lombardia o Campania. Le vittime sono in maggioranza donne. Le cause ricalcano quelle nazionali: distrazione, velocità e precedenze mancate.
Le strade urbane raccolgono oltre due terzi dei sinistri, con Trieste che da sola concentra un incidente urbano su tre, anche per traffico elevato e crescente distrazione. Le strade extraurbane sono invece quelle con gli esiti più gravi e mortali. Le vittime più frequenti sono due categorie vulnerabili: giovani conducenti sotto i 34 anni (spesso per eccesso di velocità) e anziani pedoni.
A quasi un anno dall’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, il Ministero delle Infrastrutture rivendica un calo significativo degli incidenti; le associazioni dei familiari delle vittime, invece, denunciano che molte vite si sarebbero potute salvare se la riforma non avesse ostacolato strumenti di prevenzione come gli autovelox e le “Città 30”.
Nonostante le opinioni divergenti, una cosa è chiara: l’Italia e il Friuli Venezia Giulia devono ancora fare molto. Oltre alle norme, serve una più forte consapevolezza collettiva di fronte a un fenomeno che continua a produrre numeri inaccettabili.

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Ultimo aggiornamento: 15/12/2025 11:36